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All’epoca Luca era uno dei gestori del Rifugio Paraloup e un giorno ha inviato un messaggio audio a I Due Vagamondi con queste bellissime parole, una lettera aperta che racconta il suo amore per la montagna e le sue emozioni durante quei giorni di isolamento.
Simone e Romina hanno unito le parole di Luca con delle riprese tutte realizzate in Italia nel corso dei loro tanti lavori con i quali omaggiano sempre la montagna e la natura. Il risultato è un video emozionante e profondamente sincero. Buona visione!
Ciao a tutti, sono Luca!
Volevo fare una riflessione con voi: io sono uno dei gestori del rifugio Paraloup, in questo momento vi parlo da quassù. Ho deciso di passare questo periodo nel posto che più mi rappresenta, immerso tra le montagne e la natura, non so ancora per quanto tempo avrò la fortuna di poter gestire questo posto ma so per certo che la montagna mi ha sempre curato ed accolto in qualsiasi momento.
In questi pochi giorni ho pensato molto a quello che sta succedendo e l’immagine di paesi e grandi città in versione fantasma mi fa riflettere su una cosa: la Montagna. La Montagna da tanti amata ma sempre messa da parte, penalizzata, ora diventa sogno e rifugio per molti. La montagna non ha mai regalato a nessuno una vita facile ed i montanari questo lo sanno bene. La montagna si è svuotata negli anni per la ricerca delle comodità. La montagna è stata abbandonata e la natura è stata l’unica ad accoglierla a braccia aperte. La montagna è vita dura, ma vita semplice ed appagante. La montagna per chi la vive ti insegna fin da subito a lasciare il superfluo. La montagna ti insegna a prenderti il tuo tempo. La montagna ti fa capire quando fermarsi, come sta facendo ora l’Italia. La montagna è Amore o odio. La montagna è concretezza, non parole al vento. La montagna è solitudine, ma quella solitudine sana che ci riavvicina al mondo e ci fa comprendere tante cose. La montagna è la gente che la vive ogni giorno. Montanari spesso rudi e orsi ma con il cuore grande. La montagna è coraggio per chi ha deciso di viverci, per quei pazzi che provano a lavorarci e per chi ci fa una famiglia. La montagna è soddisfazione, caparbietà. Abitata da gente dalla testa dura che crede in quello che fa. La montagna è madre, cresce i suoi abitanti facendogli sognare la vita comoda ma che è pronta ad accoglierli quando decidono di ritornare a casa. La montagna è sforzo come chi decide di non farla morire mantenendo un’attività. La montagna è rifugio da una vita che ha preso un ritmo insostenibile. La montagna è un amico che ti prende per mano e ti aiuta. La montagna ora più che mai mi aiuta a riflettere: “nell’epoca dei rapporti virtuali e della frenesia, io montanaro forestiero credo di essere fortunato. La montagna mi ha insegnato tanto, stare da soli ora non diventa un peso insostenibile. Vivere isolato è normalità. Lasciare il superfluo è insito in me. Quando tutto passerà ricordiamoci di quello che ci ha insegnato questo momento. Il sentiero è ripido, faremo fatica, vorremo abbandonare, ci chiederemo perché… ma dentro di Noi sappiamo che il panorama dalla cima sarà stupendo e che in quel momento tutto quello che è stato prima sarà un ricordo. Vi voglio lasciare con una frase di Walter Bonatti incisa sulla croce dell’Alpe di Rittana, la montagna di casa: Chi più in alto sale, più lontano vede. Chi più lontano vede, più a lungo sogna.
“Amo i cani e la montagna, odio la cannella, ma per il resto sono piuttosto normale.”