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É a questo punto che, dopo essermi lasciato Terminator e Matrix alle spalle, ho iniziato a vedere l’AI come un’alleata invece che come una minacciosa entità astratta.
Uso #ChatGPT per trovare nuove idee su un determinato argomento (nessun collega ha mai avuto così tante idee su così tanti temi diversive lo posso assicurare) o per sistemare un paragrafo di un testo e estrarne i punti chiave ad esempio.
Ho un grosso problema con la sintesi, sono prolisso, soprattutto nelle email, GPT mi aiuta ad accorciare ciò che ho scritto rendendo più semplice il lavoro per me e per chi deve leggere le mie comunicazioni.
Spesso vado in overdose informativa, quando ho la mente piena di task o problemi da risolvere non è facile mettere in fila i pensieri. Se mi sento così posso chiedere a ChatGPT di propormi l’indice di un articolo o l’oggetto per una newsletter o di rendere una risposta scritta più amichevole (a fine giornata non è facile risultare cortesi con tutti).
Non mi piacciono le risposte? Beh gliene chiedo altre, affino la richiesta e mano a mano che il processo va avanti io per primo mi rendo di chiarirmi le idee: escludendo ciò che non va o non mi piace, rimane ciò che mi convince di più e metto a fuoco dove voglio andare a parare.
Trova per me le risposte facendomi risparmiare tempo, selezionando le decine di soluzioni che avrei trovato su Google e fornendomi solo l’essenziale. Concetti chiari, semplici.. a volte fin troppo ma se devo approfondire posso fare da me.
In un certo senso è come se mi mettesse a mio agio: so di avere un assistente a disposizione, non è sempre affidabile ma so che prova a dare sempre il meglio di sé. E in fondo a subentrare per intervenire sono sempre in tempo.
Sarà che forse occupandomi di fotografia mi ricorda molto il passaggio dalle macchine manuali e quelle semiautomatiche… è un processo che i fotografi conoscono bene da molto tempo e che si sta affinando sempre di più negli ultimi anni. Ovviamente anche qui troviamo i puristi, ma la verità è che potersi lasciare alle spalle alcuni passaggi tecnici (che i fotografi DOVEVANO fare, non sceglievano di farli) libera la #creatività: ti concentri sulla composizione, sulla luce, sul soggetto, sulla storia che stai raccontando. Questo rende un fotografo meno “fotografo”?
Dopo una settimana di utilizzo mi sembra uno strumento di grandissimo aiuto, e se penso che questo è solo il punto di partenza trovo entusiasmante immaginare quanto potrà aiutarci l’#intelligenzaartificiale nel prossimo futuro.
Ci saranno molte cose da chiarire? Sicuramente. Una tra tante: i contenuti generati, immagini o testi che siano, di chi sono? É un po’ inquietante? Sì un po’ sì, ma lo era anche sapere che gli smartphone ci ascoltavano, ed eccoci qui, con le case piene di assistenti vocali. E quelle scatolette di plastica che ti dicevano che 2+2 fa 4? Quelle sì che facevano paura.
p.s.
Ah a proposito, l’immagine di copertina è stata disegnata da un’intelligenza artificiale.
“Amo i cani e la montagna, odio la cannella, ma per il resto sono piuttosto normale.”