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Navigando in Rete ho trovato un elenco di quindici caratteristiche proprie di qualunque persona creativa. Non sono riuscito a risalire alla fonte originaria del testo, ho visto che è stato ripreso da vari siti e blog.
Rispondere ad interrogativi di questo genere non è affatto semplice. Tuttavia, indipendentemente che si sia scelta una professione in cui la propria creatività possa manifestarsi oppure no, ci sono una serie di caratteristiche che sicuramente accomunano quelle persone che potremmo definire “creative”, in senso ampio, generico e forse più puro del termine.
Mettiamola in questo modo, non tutte le persone che hanno questi superpoteri svolgono una professione creativa o artistica, ma sicuramente tutte le persone che li hanno possono essere considerate creative.
Sognano: sognare non è semplicemente perdere tempo in modo inutile. È lasciare vagabondare il proprio spirito per facilitare il processo di incubazione creativa. E sì, lo sappiamo per esperienza che le nostre migliori idee spesso escono dal nulla quando abbiamo la mente altrove. Nel mio caso spesso mentre guido, non chiedermi perché.
Osservano tutto ciò che li circonda: il creativo vede possibilità ovunque, che sottintendono un’acuta osservazione dell’ambiente. Ogni informazione può diventare un pretesto per l’espressione creativa, come diceva Henry James « nulla è perso da uno scrittore».
Lavorano quando vogliono: alcuni preferiscono lavorare presto al mattino, altri tardi la sera. Vladimir Nabokov iniziava a scrivere quando si alzava alle 6 o alle 7 del mattino. Frank Lloyd Wright aveva l’abitudine di svegliarsi alle 3 o alle 4 del mattino e lavorare per qualche ora prima di riaddormentarsi. Qualunque sia il momento della giornata, gli individui molto creativi riescono spesso ad individuare a che ora mettere in moto la loro mente, i migliori ne sono coscienti e cercano di adattarsi in modo naturale.
Stanno da soli: essere creativi significa anche non aver paura della solitudine. Non è un caso che spesso si dice che gli artisti sono persone solitarie. Il contesto della solitudine è spesso assimilato alla fase in cui sogniamo, ma in realtà si è molto presenti e la voce con cui si dialoga è dentro se stessi.
Ricercano nuove esperienze: le persone creative adorano esporsi a nuove esperienze, sensazioni e a nuovi stati d’animo, proprio questa apertura è un indicatore importante della produzione creativa. Può trattarsi della ricerca intellettuale, di sensazioni, di brividi, di fantasie…
Sbagliano: la perseveranza è la condizione per il successo creativo. Prima di giungere ad un risultato che avrà successo, la creatività passa per varie tappe che sono una sequenza di fallimenti. Imparare da questi errori consente di analizzarsi e migliorarsi.
Si pongono le domande giuste: eterno curioso, il creativo osserva, ascolta, ma soprattutto pone le giuste domande riguardo ad una certa situazione. Vuole sapere perché le cose sono in quel modo e non in un altro.
Osservano la gente: Marcel Proust ha passato gran parte della sua vita a osservare la gente e raccoglieva le note più evidenti nei suoi libri. Osservare il proprio vicino d’aereo mentre utilizza il suo smartphone potrà forse farvi nascere un’idea geniale a cui nessuno aveva pensato finora.
Rischiano: il fallimento deriva dall’aver rischiato. La creatività é l’azione di produrre qualcosa dal nulla e ciò necessita di rendere pubbliche le scommesse che abbiamo fatto nella nostra mente. Non è una cosa per timidi.
Ogni occasione è buona per esprimersi: Nietzsche riteneva che la vita e il mondo dovessero essere visti come delle opere d’arte. Le persone creative hanno la tendenza a vedere il mondo in questo modo e a cercare costantemente delle occasioni per esprimersi nella vita di tutti i giorni. Ma il creativo sa anche scegliere le parole giuste e convincenti, non serve parlare tanto e a caso.
Realizzano la loro vera passione: vi sarete sicuramente già chiesti se vi piace il vostro lavoro. Per motivarsi, molti si dicono « sono bravo, riuscirò anche in qualcosa che mi interessa poco». Non è il caso dei creativi, perché la loro motivazione viene da un desiderio interno piuttosto che da un desiderio di riconoscenza esterna o di ricompensa. Avete mai visto un trader creativo?
Hanno la mente aperta: sognare è anche un modo per uscire dal proprio mondo di pensieri limitati ed esplorare quello altrui. Riflettere su una domanda come se fosse surreale o sconosciuta, o con la prospettiva di un’altra persona, può stimolare il pensiero creativo.
Perdono la nozione del tempo: perdersi a scrivere, pitturare, disegnare per ore e rendersene conto significa entrare in una stato di «trip», quello stato mentale che si produce quando un individuo supera il pensiero cosciente per raggiungere uno stato più intenso di concentrazione e serenità.
Si circondano di bellezza: spesso i creativi hanno buon gusto, è quindi naturale che vogliono circondarsi di bellezza, hanno una elevata sensibilità alla bellezza artistica.
Uniscono i punti: il principio stesso della creatività è di vedere le opportunità là dove non ci sono, a priori, è ciò che chiamiamo visione. La creatività consiste semplicemente nell’unire dei punti che nessun altro aveva visto prima. Steve Jobs diceva giustamente «La creatività è semplicemente stabilire delle connessioni fra le cose».
Ti riconosci in queste descrizione? Ti viene in mente qualche altra caratteristica?
Vorrei concludere con una citazione del fotografo Ansel Adams che amo particolarmente e che mi è tornata in mente perché descrive alla perfezione la natura ricettiva delle menti creative: “Non fai solo una fotografia con una macchina fotografica.Tu metti nella fotografia tutte le immagini che hai visto, i libri che hai letto, la musica che hai sentito, e le persone che hai amato.”
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image credit: Djavan Rodriguez da Getty Images
fonte | darlin.it
“Amo i cani e la montagna, odio la cannella, ma per il resto sono piuttosto normale.”